Quando e come nasce il tuo percorso artistico?
“Quando” è difficile dirlo, potrei dire al liceo (artistico) ma la verità è che non esiste un “quando” ma piuttosto un “come”, appunto.
Un percorso artistico, come qualsiasi altro, nasce dall’osservarsi i piedi, capire dove si è e dove si vuole andare, sapendo che durante si potrebbe deviare.
Nasce nel momento in cui senti il bisogno di dire qualcosa in più delle parole, forse perché con le parole non sei in grado di farlo o forse perché le parole non bastano.
Quali persone, artisti ed episodi hanno influenzato maggiormente il tuo percorso?
Ho sempre amato la musica, amo farla e ascoltarla, mi emoziona più di un dipinto e centrifuga meglio della rabbia.
Quando suono dipingo e quando dipingo suono, e poi quando parlo, ascolto, piango e mi incazzo, non posso dire dove finisco e dove inizio.
È un eterno presente.
Cosa cerchi attraverso la forma d’arte che utilizzi?
Cerco di sottolineare l’uomo, la persona e le sue contraddizioni, la meravigliosa imperfezione che fa sognare.
Cerco di creare uno specchio personale più ampio possibile dove ognuno, se si guarda bene può riconoscersi.
Provo a materializzare i desideri, le paure, la rabbia e tutti gli ingranaggi che fanno muovere il mondo, che lo rendono un posto terribile e magnifico insieme.
C’è una parte nella tua ricerca artistica di cui vorresti parlare in particolare?
Un mondo duale dove tutto nasce dal suo opposto.
Ammiro le imperfezioni nell’arte, il non arrendersi alla realtà delle manifestazioni.
Credo che un artista sia chi sa vedere le cose di tutti ma le sa ritrarre con un linguaggio diverso.
Qual è il tuo rapporto con il mercato?
Partendo dal presupposto che ogni individuo percepisce degli altri e dell’ambiente solo in base alle proprie capacità, mi sembra doveroso mettere in discussione proprio quello che gli occhi vedono ma non “sentono”.
Cosa consiglieresti ad un artista che vorrebbe vivere d’arte?
Difficile… Troppe cose che non capisco Consiglierei di lavorare su sé stesso e non porsi in competizione con nessuno.
Non esiste un artista “più bravo”, esiste un’artista che arriva più di altri.
Ma lo spettatore è diverso e lo sono i giorni della sua vita e come un artista é in divenire.
Dicevo che siamo tutti la manifestazione di noi stessi.